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Monte Sagro (1753m) e Monte Spallone (1639m) per la cresta sud 

(Relazione di Federico Muzic)

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[Il Monte Sagro dalla vetta dello Spallone]

Accesso: Autostrada A12 Genova-Roma fino all'uscita indicante Massa. Al casello seguire le indicazioni per Massa. Da qui proseguire nell’interno in direzione Forno, seguendo via Bassa Tambura per circa 8km. Arrivati al paesino lo si attraversa tutto fino ad un evidente bivio dove si lascia la principale per prendere una strada che si inerpica sulla sinistra. La si percorre fino ad arrivare ad un curvone molto ampio e una costruzione in metallo color verde dove si lascia l'auto nello spiazzo antistante (433m).

Itinerario: Lasciata l’auto si segue la strada lungo i suoi tornanti fino alla sua fine (3.5km). Da qui si prosegue sul sentiero (aa n.38) in direzione di Foce Luccica (1033 m), lungo una zona ricca di castagni. ui Qui inizia il vero e proprio itinerario, ci si inerpica per vaga traccia, subito dietro l’edicola votiva, seguendo alla meglio l’inizio della cresta. Aggirando qualche passaggio meno agevole e, superato un casolare abbandonato, si giunge a Cima delle serre (1321 m). La cresta ora diviene più impegnativa ma senza difficoltà rilevanti (passaggi di I, max II). L'esposizione richiede la giusta concentrazione e un piede fermo, ma la roccia comunque ottima rende “sicura” e divertente l’ascesa.IMG 20171021 1149252Superato anche il passaggio “chiave”, un sbalzo roccioso leggermente più verticale, la dorsale spiana, e per la prima volta vediamo dinnanzi a noi il Monte Spallone (foto). Il ripido pendio erboso misto a rocce davanti a noi è veramente faticoso (foto), ma ci permette di raggiungere la cima senza problemi (1639m). Per evitare un ulteriore saliscendi, si aggirano le pendici del Sagro sul lato delle cave lungo una non sempre evidente traccia che, inizialmente senza perdere quota, conduce alla panoramicissima vetta del Monte Sagro (1753m))

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Nel discendere si segue inizialmente il sentiero della via normale, che ad un bivio si tralascia, tenendosi più in prossimità della cresta est del Sagro, su evidenti tacche di vernice gialla con annessi ometti in pietra. Arriviamo quindi ad un pianoro ed ad un altro bivio (foto), dove si segue il (aa  n° 173), sentiero in alcuni punti attrezzato con cavi in metallo che fungono forse come corrimano.

Il sentiero aggira così completamente le pendici del Monte Sagro, rimanendo sempre in falso piano e attraversa caratteristici boschi, con ampie vedute anche sulle cime Garnerone Nord e Sud, e il monte Grondilice. Sicuramente questo è il tratto naturalisticamente parlando più bello e incontaminato, perché poco frequentato e lontano dalle cave.  Si raggiunge poi foce di Navola (1291m) e tralasciando il sentiero, si prede a destra il (aa n°37) che attraversando una selvaggia valle, guadando più volte il torrente e trovando i resti dell’attività estrattiva presente in passato, si arriva alla machina.

Tempo di percorrenza: 8h (Completo dell'anello)

Dislivello: 1650 (compresi Sali e scendi)

Difficoltà: F