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Tete de l'homme (3202m)

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[con una forma acuminata, si erge sullo sfondo la Tete de l'Homme, vista dal col de Gippiera]

Accesso: Da Cuneo si segue per Dronero e quindi per Acceglio e Chiappera. Oltrepassato questo bel paesino la stada si biforca e noi prendiamo quella di destra che sale a tratti sterrata ed a tratti asfaltata fino alle Grange Collet, dove poco prima parcheggiamo l'auto.
Itinerario: Nella strada è già visibile un segnavia con indicazioni per il colle di ciaslaras (indicazioni che seguiremo quasi sino al colle stesso, dove poco prima si devierà per il passo delle Terre Nere), il sentiero si addentra nel vallone dell'Infernetto con una salita che permette di guadagnare quota abbastanza rapidamente. Si continua a risalire la vallata e verso quota 2400 si raggiunge una conca pascoliva (è consigliabile fare attenzione ai cani dei pastori che, talvolta, non sembrano molto socievoli e obbedienti). Risalita un'altra rampa ci si trova di fronte ad indicazioni (foto), si ignorano le indicazioni per il colle dell'Infernetto e si prosegue nell'ultima parte della vallata superando alcune pozze d'acqua (Laghi dell'Infernetto). Risalendo poi il ripido pendio detritico che conduce al colle di Ciaslaras, verso metà salita ci si imbatte in un un bivio (2850m ca), dove si svolta a sinistra seguendo il segnavia azzurro-rosso aa (Sentiero Roberto Cavallero, SRC).

Il sentiero prosegue mezzacosta e, dopo un po', comincia a salire ripidamente a serpentina verso un canale situato sulla sinistra dell'imponente Tete de l'homme, i segnavia azzurro-rossi sono molto frequenti e indicano bene la strada. Il canale si risale a fatica, la ghiaia e il pietrisco rendono abbastanza faticoso il sentiero soprattutto nella parte terminale. Il consiglio è di imbragarsi in un luogo dove sia abbastanza agevole, perché poi, data la ripidità e la natura del terreno, potrebbe essere più noioso. Alla fine del canale si giunge all'attacco del tratto ferrato, dove una catena aiuta a raggiungere il passo delle Terre Nere (3042m).

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Il breve percorso attrezzato non presenta difficoltà particolari di natura tecnica, tuttavia vi è una cengia molto esposta e in generale risulta poco protetto, quindi è consigliabile avere con sé un imbrago ed un set da ferrata (o un qualsiasi altro strumento di assicurazione). In breve tempo si giunge sul passo delle Terre Nere, dove si apre una bella panoramica sul lago dei nove colori e sul gruppo dello Chambeyron. Appena raggiunto il passo si segue sulla destra una traccia di sentiero che con un continuo saliscendi taglia il ripido versante Sud della Tete de l'Homme. Dopo aver costeggiato il pendio per un po' si intercetta la via normale della Tete de l'Homme che proviene dal lago dei nove colori

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Ora si risale faticosamente per detriti e sfasciumi, seguendo la via tracciata dagli ometti e da sporadici segnavia gialli fino alla vetta. Durante il percorso si dovrebbe vedere l'evidente scritta in vernice gialla "Tete de l'Homme" come raffigurato nell'immagine sopra.

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In cima ci sono due piccole croci che indicano la vetta, per quanto riguarda la discesa è possibile ripercorrere il tragitto della salita, oppure fare un anello (da me consigliato) scendendo al lago, risalendo il colle di Gippiera e scendendo al bivacco Barenghi per poi seguire il sentiero Dino Icardi in direzione del colle dell'Infernetto

Dislivello: 1300m
Difficoltà: EEA/F
Tempo di ascesa: 4 ore circa