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Cresta Federici (Punta Martin 1001m)

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[Vista dell'intera via dalla Baiarda]

Accesso: Autostrada A10 GE-SV uscita casello di Voltri quindi proseguire per la statale del Passo del Turchino per circa 2 Km fino al bivio sulla destra per il paese Acquasanta. Giunti al paese ci si dirige sulla destra al Santuario e si prosegue per la stazione ferroviaria dove si parcheggia l'auto.

Itinerario:Lasciata l'auto ci si incammina a lato dei binari in direzione nord per attraversarli dopo 150 metri circa e, imboccando un sentiero sulla destra, si risale per un breve ripido traccia nella vegetazione che presto si immette in una strada sterrata. La strada diviene sentiero dopo un centinaio di metri e, inoltrandosi nel vallone della Baiardetta, in poco più di 1 km conduce alla località Gazeu (292m) dove si trova un cartello di indicazioni. Si abbandona quindi il sentiero della "via diretta" per punta Martin prendendo il sentiero che sale sulla destra in modo più deciso, indicazioni per Fontanin (15'). In breve giunge alla località Fontanin (410m) dove si seguono le indicazioni per il Masso del Ferrante (10', foto), sentiero Frassati aF1a.
In leggera salita si giunge al Masso del Ferrante situato nei bacino del Rio Baiardetta, superato il masso si attraversa il Rio qualche volta sino a spostarsi definitivamente alla sua sinistra dove si risale lungo fiume alla vista di alcune belle pozze d'acqua del Baiardetta. A questo punto il sentiero piega a sinistra salendo con più decisione il pendio erboso e si giunge ad una selletta dove sulla sinistra si stacca la traccia che porta all'attacco della Cresta Federici (Segnavia bianco-azzurri aFa. Il sentiero punta verso la caratteristica conformazione rocciosa del "Corno Stella", omonima della vetta delle Alpi Marittime, per poi spostarsi alla sua destra e, grazie all'aiuto di cavi d'acciaio, si giunge all'attacco della via presso un punto debole della parete di roccia.

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[Vista del Corno Stella (dx) dal sentiero Frassati]

La Via: si risale un camino ben ammanigliato in diagonale verso sinistra (II+, foto), superata qualche facile roccetta (III) si giunge su un comodo pianoro sommitale (numerosi occhielli, chiodi, spit). Ora, per facili roccette, si segue il filo di cresta scegliendo (o evitando) la via che più piace trovando qua e la protezioni fisse e con le numerose possibilità di metterne di mobili. Dal pianoro citato precedentemente si cammina su comoda traccia sino a giungere presso un punto dove la cresta è un po' più affilata e con qualche passo leggermente esposto si superano due spuntoncini e si giunge su una facile paretina (II+, foto, spit). Dopo un altro tratto facile si giunge alla base di una parete, dove si sale senza troppe difficoltà (III+, numerose protezioni fisse in loco, foto). Superate altri facili passaggi attrezzati e non (Max III) si prosegue per la cresta sino ad avvistare più in alto sulla destra il caratteristico pinnacolo del Dito Mondini. Qui si aprono più possibilità in quanto ci sono diverse zone attrezzate, qui di seguito ne è proposta una che va ad attaccare la "variante degli occhieli", una variante finale della via attrezzata da Cuni G. Si attacca un grosso masso e, con un passaggio faticoso e non banale (IV, 3m, spit, foto), si giunge sopra su terreno più facile. Si prosegue cercando di individuare i caratteristici e frequenti segnavia aFa della cresta Federici. Dopo un pezzo di traccia su erba si giunge alla base di un facile diedro con uscita sulla sinistra (III), in seguito altro pezzo su erba e infine una paretina (III, variante degli occhielli) con finale un po' esposto conduce al termine della via dove è situato un caratterstico isolante dell'alta tensione. Da qui si sale in breve alla croce di vetta di Punta Martin (1001m)

Discesa: si hanno due possibilità
- Scendere per la cresta SO per evidente sentiero a tratti ripido (Via più veloce), si riconduce alla via di salita presso la località Gazeu.
- Proseguire verso E in direzione del Monte Pennello dove si trova il rinnovato Bivacco Arnaldo Bellani, da qui si scende sulla destra verso S su strada sterrata e si prosegue tralasciando i sentieri che si staccano sulla sinistra. Si giunge presso un colletto nei pressi della Baiarda. Da qui si prende una traccia sulla sinistra che scende sino ad immettersi in una strada sterrata che con diversi tornanti conduce alla Colla di Pra. Da qui su strada asfaltata si scende sino a giungere al bivio per la stazione ferroviaria dove si svolta e si torna all'auto.

Difficoltà: PD+ (Seguendo fedelmente la cresta)
Materiale Utile: corda 30m, 8 rinvii, fettucce, casco

Dislivello: 900m totale, circa 300m la via
Tempo di ascesa: 4h, di cui 3h la via (molto variabile a seconda della progressione integrale in conserva protetta o con dei tiri di corda)

Alcuni scatti di Laura...

[Federico con sfondo "Corno Stella"]

dito mondini

[Il dito Mondini]