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1° Giorno: Pelvo d'Elva (3064m) - Monte Chersogno (3026m)
2° Giorno: Rocca la Marchisa (3072m) - Cima Sebolet (3023m)

Perché questo itinerario?Personalmente ritengo sia un valido itinerario, inoltre il bivacco Elio Bonfante si trova in una zona strategica e aiuta notevolmente a spalmare km e dislivello di questo anello (si parla di circa 35km e 3000m di dislivello totali). Pelvo, Chersogno e Marchisa sono tre monti molto belli e meritevoli, l'ascesa alla Cima Sebolet è invece accessoria, inserita per "collezione" dei tremila della zona, ma non per questo da eliminare a priori.

Accesso:  Da Cuneo per Dronero fino a Prazzo inferiore dove, appena passato il paese, incontriamo un bivio a destra per San Michele; seguendo la strada svoltiamo ad un bivio a sinistra per Campiglione e proseguiamo fino ad uno spiazzo. Da qui parte una sterrata con divieto di circolazione ai mezzi non autorizzati per giungere alle grange Chiotti.

Primo Giorno: Per chi non vuole rischiare le sanzioni previste per il divieto di percorrere la sterrata, in un'ora circa raggiunge le Grange Chiotti (2022 m), dove inizia la bellissima escursione. Si prosegue sulla strada sterrata fino all'ultima grangia dove si trova una fontanella e, poco dopo, un cartello con indicazioni. Si prosegue sul sentiero in direzione del Bivacco Bonfante salendo nella vallata erbosa di fronte al Monte Chersogno, di cui si gode un piacevole scorcio (foto). Il sentiero con una piccola rampa finale conduce al Colle del Chiosso (2430m, in 45 minuti dalla Grange Chiotti). Ignorando la deviazione a sinistra per il Monte Chersogno si prosegue sempre dritti, in un primo momento perdendo leggermente quota, poi, non appena si svolta a sinistra, riguadagnandola salendo accostati ad un torrente. In brevissimo tempo si giunge alla Fonte Nera, situata nei pressi dell'omonimo cartello (foto). Da qui, seguendo le indicazioni, in circa dieci minuti si giunge al bivacco Bonfante (2630m).

Pelvo: Proseguendo per il sentiero, si incontra presto un'altra deviazione che suggerirà di svoltare a sinistra in direzione del monte Pelvo. Si passa dal Lago Camoscere e lo si supera sulla destra seguendo con lo sguardo la traccia di sentiero dopo il lago. Superato il lago si sale una rampa che porta fino a quota 2850m e apre la vista sull'ormai vicino Pelvo d'Elva. Si passa su una pietraia seguendo la traccia e alcuni ometti, poi si continua sulla larga cresta (foto, segnavia gialli a). Si scende qualche metro sulla sinistra, sempre cercando i segnavia e la traccia (foto), e si arrivara all'attacco dell'ultimo pendio che conduce alla croce di vetta (foto).

[Pelvo D'elva visto dalla via normale dal Bonfante]

Chersogno: Si ritorna alla Fonte Nera e, seguendo le indicazioni per il Monte Chersogno, ci si immette nella conca del Piano del Vallone (foto). Terminato il tratto pianeggiante si prosegue fino ad attraversare un pendio di sfasciumi e si risale un canalone detritico fino al Passo Superiore del Chersogno (2880 m). Dal colle proseguiamo a sinistra dove, seguendo una traccia di sentiero, risaliamo il ripido pendio fino a raggiungere la vetta (foto). Si scende per la stessa via della salita e si ritorna al Bivacco Bonfante dove si pernotta.

[Alba al Bivacco Bonfante, su sfondo il Monte Chersogno]

Secondo Giorno: Dal bivacco ci si dirige nuovamente alla Fonte Nera, poi si segue l'indicazione per il colle delle Sagneres, il sentiero è il T5 (foto). 

Rocca la MarchisaIl sentiero si immette nella conca inzialmente in piano con traccia poco evidente rimarcata da segnavia rossi a, poi la pendenza aumenta e in 50' dalla fonte si arriva al Colle (2887m). Dal colle si svolta a sinistra (Sud-Ovest) e si procede sulla dorsale in direzione del colle Marchisa, il sentiero è quasi del tutto assente con solo qualche rado ometto (foto), tuttavia si cammina senza problemi e si arriva al Colle Marchisa (2944m). Si continua nella medesima direzione e, seguendo gli ometti, si sale per sfasciumi e pietraie l'ultima parte fino ad arrivare alla croce di vetta (3071m, foto). Con evidente percorso si può raggiungere in un minuto anche l'altra croce di vetta (3072m). Si scende qualche metro dalla prima croce e ci si dirige a Sud-Ovest in direzione del Colle di Vers, seguendo alcuni ometti nella pietraia e saltuaria traccia di sentiero (foto).

Cima Sebolet: Una volta arrivati al colle di Vers si distingue chiaramente la Cima Sebolet, ma non ancora la sua via d'accesso (vedi foto sottostante). Dal colle si può tagliare mezzacosta in direzione Ovest costeggiando le roccette fino ad agganciare il canale che monta verso Sud, oppure scendere per un breve tratto sul sentiero T9 che è diretto verso Bellino e tagliare verso Ovest quando le pendenze sono meno severe (consigliato data la natura del terreno). Il largo canale detritico ha una pendenza da non sottovalutare e risulta abbastanza faticoso, inoltre procedere in gruppo potrebbe risultare anche pericoloso data la grande quantità di pietre mobili (foto). In ogni caso, in breve tempo si giunge ad un colletto da cui parte la traccia sulla breve cresta finale che conduce alla vetta (foto).

[La via alla Cima Sebolet vista scendendo dalla Marchisa]

Ritorno all'automobile: Ritornati al colle di Vers, si scende verso la Val Maira sul sentiero T9. Appena possibile sarebbe opportuno tagliare verso Est per prati per intercettare il sentiero T10 che sale al colle delle Sagne, questo sconterebbe diversi metri di discesa inutile per arrivare al bivio tra i due sentieri. Se questo non fosse possibile, procedere in discesa fino al cartello in legno (foto). Giunti sul sentiero T10, si sale seguendo i segnavia rossi a fino al colle delle Sagne (2884m), da qui si prosegue fino a intercettare il sentiero T5 da cui si è saliti. Seguendo le indicazioni in circa 2h e 30' si arriva a Campiglione.

Difficoltà: EE, Cima Sebolet (F)
Dislivello 1° giorno: 2000m  
Dislivello 2° giorno: 1000m