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Piramide Vincent (4215m) - Corno Nero (4322m) - Ludwigshohe (4341m)

7Ludwigsh

[In vetta al Ludwigshohe, sullo sfondo il Lyskamm orientale]

Accesso: Da Alagna o da Staffal con tre tronconi si raggiunge la stazione di Punta Indren.

Da Punta Indren si mette subito piede sul facile ghiacciaio di indren, intraprendendo un traverso verso sinistra in direzione della bastionata rocciosa che chiude la destra orografica della vallata. Tralasciate le tracce che si staccano a destra dirette alla Punta Giordani, si aprono due possibilità:

1) Si affronta l’evidente e ripido canale nevoso sulla destra che sbuca direttamente sul ghiacciaio del Lys.

2) Si abbandona la traccia bassa diretta al rifugio Mantova per risalire la bastionata rocciosa per comode cenge e facili passi su roccia, attrezzati con solidi canaponi (foto).

Superati alcuni gradoni si apre la vista sul ghiacciaio del Lys, dove ci si immette sul ghiacciaio e si risale lungo il ripido pendio che conduce verso il Rifugio Gnifetti o si prendono le tracce che proseguono sul pianoro superiore se si svolge la gita in giornata)

Il pernottamento è possibile nel sottostante Rifugio Mantova (3498m - tel 016378150) oppure, poco più in alto, al Rifugio Gnifetti (3647m - tel 0163 78015)

2Lys

[Sulla sinistra il Rifugio Gnifetti, sulla destra la cresta SO per la Piramide Vincent]

Dal rifugio Gnifetti si scende con un breve tratto attrezzato sul ghiacciaio e, con attenzione, si procede sul crepacciato tratto pianeggiante in direzione del ripido pendio sotto la piramide Vincent. Si sale il pendio, ora ripido, in direzione del colle del Lys. Giunti a quota 4000 le pendenze si fanno più moderate e si apre la vista sullo sperone roccioso del Balmenhorn. Si abbandona la traccia diretta al colle del Lys per risalire sulla destra in direzione dell’ormai evidente calotta glaciale della Piramide Vincent (4215m). La comoda cima offre un ottimo panorama.

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[In vetta alla Piramide Vincent]

Dalla vetta si scende verso la sella in direzione del Balmenhorn (foto), sperone roccioso che ospita il Bivacco Giordano (Bivacco per le emergenze) e il gigante Cristo delle Vette, che si può raggiungere con una piccolo deviazione. Dopo aver perso un centinaio di metri di quota, si risale in direzione del Corno Nero. Il pendio che conduce alla crestina sommitale è lungo circa 30 metri, max 45-50°, la difficoltà, variabile nel tempo, può richiedere maggiore attenzione e attrezzatura a stagione avanzata e in periodi asciutti dove affiora ghiaccio vivo. Superato il pendio si supera espostamente una roccetta (spit) e si giunge presso la Madonnina di vetta (4322m). Da qui con una calata di 30 metri su ancoraggi in loco si scende appena sotto la terminale. (Consiglio a chi ha intenzione di salirlo di portare con sè una mezza corda da 60 m e almeno 2 chiodi da ghiaccio, soprattutto a stagione inoltrata)

5Corno

[Lo scivolo finale del Corno Nero]

L’itinerario prosegue verso il vicino Ludwigshohe, si attacca il pendio S/SO su pendenze moderate fino a sbucare in cresta. Qui senza particolare difficoltà, se non a fine stagione quando la terminale tende ad aprirsi molto, si segue la crestina che conduce in vetta (4342m)

Discesa: Si raggiungono le tracce che salgono alla Capanna Margherita e per le stesse si ritorna all'Indren

Buona Gita

Difficoltà: PD+ (con il Corno Nero, altrimenti F+)
Materiale utile: Materiale da ghiacciaio

Alcuni scatti...

9Panorama

[Il panorama dalla vetta del Ludwigshohe]

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[Imponenti seracchi sul ghiacciaio del Lys]